Mi ricordo che quando andavo alle elementari, mi insegnavano che nella democrazia italiana c’era la suddivisione dei poteri: il potere esecutivo, esercitato dal governo, il potere legislativo, esercitato dal parlamento, e il potere giudiziario, esercitato dalla magistratura, e come, if fatto che nessuno avesse in mano più di uno di questi poteri, garantiva uno stato libero ed egalitario. Alle elementari, concetti che un bambino poteva capire.
Quando sono passato alle medie poi, mi insegnavano l’educazione civica. Mi ricordo che durante un anno di scuola, il libro di testo era la Costituzione della Repubblica Italiana. Le lezioni consistevano nel leggere un articolo per volta, e imparare cosa significava. Un’articolo alla volta, si faceva tutta la costituzione, incluse le disposizioni transitorie e finali, per capire il contesto in cui era stata scritta.
C’erano cose come la libertà di pensiero, la libertà di stampa, e la libertà di parola (art. 21), a garanzia della libertà di espressione.
C’erano cose come l’obbligatorietà dell’azione penale da parte del pubblico ministero, espresso in una semplice frase, a cui è dedicata un’articolo tutto suo (art. 112), a garanzia che tutti i reati vengano perseguiti, non solo quelli che fanno più comodo.
C’erano cose come l’uguaglianza dei cittadini (art. 3), a garanzia che nessuno la possa fare in barba alla legge.
Guardando a quello che succede in Italia di questi tempi, mi sembra di non poter che concludere che gli insegnanti che ho avuto io a scuola, siano stati l’eccezione piuttosto che la regola. Mi sembra che la maggior parte degli italiani, non abbia mai sentito parlare di cose come queste, e che quando ne sente parlare, non le capisca, e accetti passivamente le spiegazioni (o meglio i ritornelli) forniti da chi comanda. Mi sembra che chi comanda, la costituzione non l’abbia mai letta né capita, e che la consideri una rottura di scatole, che prima si riesce a far fuori, meglio è.
Quanto ci vorrà perché noi italiani ci svegliamo, e ci rimbocchiamo le maniche per riaffermare queste cose che erano considerate importanti da chi ha scritto quella costituzione, dopo aver subito anni di fascismo e di guerra? Dovremo forse ripetere gli errori del passato, per ritrovarne i rimedi?
Mia figlia ha la doppia cittadinanza, perché viviamo all’estero. Vorrei poterle insegnare l’orgoglio e non la vergogna di essere italiana. Vorrei che crescendo, non debba sentire le istituzioni italiane fatte oggetto di barzellette, come succede a me coi miei colleghi e amici.
Svegliamoci, non facciamoci rubare quel che ci resta del nostro paese!